Prima della nascita della distillazione, i profumi venivano usati come se fossero balsami da spalmare su tutto il corpo. A quel tempo, infatti, profumarsi integralmente era visto come l’unico modo per entrare in contatto con il divino. Oggi questa antica usanza si segue soprattutto durante l’estate, quando buona parte dei due metri quadrati di pelle di cui siamo dotati reclama di uscire allo scoperto. La temperatura si rende complice della sperimentazione di texture – seconda pelle che sconfinino oltre i soliti “luoghi” riservati al profumo a base alcolica come polsi o collo: dunque via libera al layering olfattivo, ovvero alla sovrapposizione di emulsioni leggere, brume o texture ricche che rinforzano la persistenza della fragranza.